Nel 1999, Babeth Djian — direttrice di moda e stilista d'avanguardia — fondò Numéro, una rivista parigina ora famosa per la sua estetica unica e audace che combina moda e arte contemporanea. Dal primo numero, e poi molto regolarmente, Babeth concede a Guido Mocafico carta bianca per le pagine finali della rivista. Libero e senza subire diktat, il fotografo coglie l'opportunità di creare nature morte immutabili e provocatorie nei principali generi della fotografia come architettura, paesaggio o nudo. Questa piattaforma, luogo di innovazione e sperimentazione, gli permette di dare libero sfogo alla sua immaginazione, offrendo uno sguardo anticonformista e critico sul nostro mondo contemporaneo fatto di vanità. Nel 2016, il cofanetto Mocafico / Numéro ha raccolto tutte le serie dal 1999 al 2016 in 6 volumi. Ecco il volume 7. Il fotografo italiano di nature morte Guido Mocafico è nato in Svizzera; attualmente divide il suo tempo tra la sua casa in Svizzera e il suo studio a Parigi. Guido Mocafico è diventato riconosciuto come un maestro contemporaneo della natura morta. Il suo interesse per questa forma d'arte classica è iniziato presto durante gli studi di fotografia alla Scuola di Vevey in Svizzera. Inizialmente si è concentrato su progetti commerciali e pubblicitari per marchi come Chanel, Clinique, Dior, Gucci, Armani e YSL. Le sue immagini sono state pubblicate in numerose riviste nel corso degli anni, tra cui Vogue US, Vogue France, Harpers Bazaar, The Face, Wallpaper e Numéro. Più di vent'anni fa ha iniziato a sviluppare progetti personali, separati dai suoi successi commerciali; questi sono nati dalle sue passioni personali. Ha esplorato a fondo i temi scelti, prima con la ricerca, per acquisire una comprensione approfondita dei suoi soggetti. Gli argomenti trattati sono vari e copiosi: in architettura, con la sua serie Brasilia/Beirut; Medusa, meduse; Serpens, serpenti; Aranea, ragni; Guns and Roses; Movement, orologi di pregio; Nature Morte, banchetti e composizioni floreali, un'interpretazione della natura morta olandese, e più recentemente Blaschka — modelli in vetro, realizzati dal duo padre e figlio Leopold e Rudolf Blaschka. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale dal 1999, in sedi a Londra, Parigi, Monaco e Tokyo. Sono stati pubblicati vari libri che comprendono i suoi progetti personali: Venenum (2005), Medusa (2006); Serpens (2007); Movement (2008) e Stilleven (2012), pubblicati da Steidl.