Design, Grafico

Artist-run democracy: sustaining a model

Publishers

Onomatopee

Info

224 pages

2022

240mm × 170mm

Softcover

ISBN

9789493148734

Cost

£12.00

Fuori dalla rete delle gallerie commerciali – che vendono immagini – e dalle istituzioni canoniche – presenti per sostenere le identità nazionali o regionali spesso statiche – gli artisti avviano rifugi culturali di base per offrire il progressivo e l'sperimentale. Sono fondamentalmente vulnerabili ai cicli delle politiche pubbliche, nello sforzo volontario che tiene insieme l'iniziativa, nella loro offerta di opportunità e altro ancora. Nonostante la precarietà di tale organizzazione da parte di queste iniziative civili, e indipendentemente dalla loro promozione di una vitalità culturale pubblica oltre la domanda della vita pubblica, ricevono scarso sostegno pubblico e mancano di opportunità per ottenere visibilità pubblica. Questa pubblicazione si concentra su una modalità particolare di organizzazione: la "Democrazia gestita dagli artisti". Lo fa esaminando il funzionamento di 126, una galleria gestita da artisti* a Galway, Irlanda, come punto di riferimento. 126 è particolare nel modo in cui è concepito il consiglio, come viene deciso il programma, come i direttori cambiano ogni due anni, "servendo come volontari"**, e altro ancora. Questo modello è preso in prestito da iniziative scozzesi, avviate decenni prima. Unico per 126 è il suo posizionamento remoto rispetto al mercato globale dell'arte. Vicini ma non chiusi, hanno sostenuto il loro progetto per più di 15 anni. Questo libro esplora le basi di questa modalità di organizzazione all'interno della cultura auto-organizzata del settore artistico, e può servire da ispirazione e discussione per coloro che si impegnano nell'organizzazione nelle arti visive e oltre.

Pubblicato da Onomatopee.