Equivalences

In un'epoca digitale di innovazione tecnologica sempre più rapida, Douglas Mandry esplora il mezzo fotografico. Utilizzando metodi analogici, ritocca ogni immagine a mano, usando processi fotografici vintage o tagliando e incollando fisicamente le immagini con cui lavora. Per "Unseen Sights", pubblicato nel libro Equivalences, il fotografo svizzero si è ispirato alle cartoline del primo Novecento provenienti dal Medio Oriente. Usando vernice acrilica e aerografo, ha colorato stampe in bianco e nero di paesaggi in Cappadocia, Turchia, per poi rifotografare le composizioni. Piuttosto che limitarsi a riprodurre immagini, il libro ha offerto all'artista l'opportunità di reinterpretare le fotografie. Giocando con strati di colore nella stampa, l'artista ha creato una nuova rappresentazione – utilizzando, questa volta, un processo meccanico. Le immagini originali si fondono con le immagini trasformate, tracciando una sequenza con una narrazione non lineare. Il titolo del libro rende omaggio alle famose opere "Equivalents" di Stieglitz, che raffigurano frammenti verticali di cielo e nuvole e sono ampiamente considerate la prima serie fotografica astratta.