Arte

Ixiptla Volume V Amarantus

Info

208 pages

2022

250mm × 220mm

Softcover

ISBN

9783964360465

Cost

£24.00

La parola amarantus, che dà il nome a questa pubblicazione, deriva dal greco aμάρανθος e descrive un fiore che non appassisce mai. Questa pianta è ancora utilizzata per preparare ixiptlahuan, figure antropomorfe e zoomorfe che vengono consumate ritualisticamente da alcuni popoli indigeni del Messico. Il fiore di amaranto rappresenta la persistenza degli “oggetti scomodi” che Castillo Deball rende visibili nei suoi itinerari storici e nelle sue approssimazioni, e che continuano a parlarci nel presente. Fin dalle sue prime opere, l'artista ha esplorato come il caso — prodotto del passare del tempo, dell'erosione, della frammentazione e dell'intervento umano, tra altri fattori — determini, in larga misura, il modo in cui apprendiamo il mondo e le narrazioni che creiamo. Questo interesse l'ha portata a indagare la storia di certi manufatti e le loro vicissitudini, riproduzioni, appropriazioni e sparizioni. Le sue strategie formali tendono a riflettere un'inclinazione verso metodologie usate dagli archeologi per “intrappolare” le loro scoperte. Gli oggetti risultanti, o immagini sostitutive, si avvicinano concettualmente all'antica nozione nahua di ixiptla, che può essere interpretata come rappresentazione, immagine e sostituto, ma anche come pelle. Questo concetto è indispensabile per avvicinarsi a molti dei progetti di Castillo Deball dell'ultimo decennio. Questa pubblicazione presenta alcuni dei collaboratori e interlocutori di lungo termine dell'artista, tra cui: Tatiana Falcón, con cui ha realizzato The Painter’s Garden; l'organizzazione Cooperación Comunitaria per The Double Life of the Azoyú Codex; Diana Magaloni intorno al termine ixiptla e In Tilli in Tlapalli; Hubert Matiúwàa, attraverso poesie dal suo libro Skin People; Barbara Mundy sulla cartografia e le opere a pavimento dell'artista; Jennifer Reynolds-Kaye su Alfred Maudslay; e Catalina Lozano sulla storia delle donne che hanno praticato l'archeologia in Messico. La pubblicazione include anche il saggio A Dystopic Mesoamerica di Yásnaya Elena e un estratto del romanzo di Emiliano Monge Weaving Darkness.

Pubblicato da Bom Dia Boa Tarde Boa Noite.