Laure Tiberghien
Intitolato Laure Tiberghien, questo libro è la prima monografia pubblicata sull'artista. Riunisce 84 stampe, permettendo al lettore di apprezzare 10 anni di lavoro e sperimentazione. Tiberghien è affascinata dagli aspetti visivi e plastici della fotografia e ama esplorare il potenziale inventivo di questo mezzo. Ha sviluppato un processo che evita l'uso della macchina fotografica, inserendosi in una lunga tradizione di sperimentazione fotografica, che ha dato origine, tra l'altro, ai cianotipi di Anna Atkins e ai Rayograph di Man Ray. Prodotte attraverso la combinazione di chimica, luce e tempo, le sue fotografie "astratte" emergono da un approccio magistrale alla composizione, in cui i colori sono organizzati dopo essere stati testati per ottenere le relazioni tonali desiderate. La superficie, in questo caso il tipo di carta selezionata, gioca anch'essa un ruolo primordiale. Ad esempio, il Cibachrome produce un effetto "bagnato" e colori molto densi, mentre una carta metallica offre un risultato più elettrico. Se a volte può lasciare spazio all'incidente o al caso, dando vita a forme e colori, Tiberghien ha messo in atto una procedura, attraverso i suoi continui test, che, sebbene lontana dall'essere meccanica, le consente di controllare il risultato. Tutte le opere che produce in questo modo sono necessariamente uniche, un'altra caratteristica che la sua arte condivide con la pittura. Il design del libro, realizzato dallo studio SP Millot, dispone il testo dell'essay di Erik Verhagen sulle pagine in modo da punteggiare le immagini proprio come le immagini spingono il testo.
Pubblicato da RVB.