Magnificent Obsessions Saved My Life

Info

426 pages

2022

300mm × 240mm

Softcover

ISBN

9783907236420

Cost

£60.00

Le biografie possono essere varie come le vite umane. Eppure Magnificent Obsessions Saved My Life è davvero un'eccezione, una (auto)biografia di un tipo diverso che ripercorre tappe e momenti cruciali nella vita di un artista del dopoguerra proveniente da una famiglia disfunzionale, sullo sfondo delle esperienze di liberazione sessuale della sua generazione del ’68 e della sua esperienza fin troppo personale di due pandemie mortali: AIDS e Covid-19. Ma questi elementi biografici e storici della vita dell'autore emergono in un dialogo continuo con i classici di Hollywood, film d'autore, arte contemporanea e letteratura. Perché un'opera cinematografica o visiva non vale nulla se non ti dice nulla sulla tua vita: film e arte parlano sempre di ciò che è stato e di ciò che avrebbe potuto essere. Magnificent Obsessions affronta queste questioni esistenziali in testi e immagini, incluse selezioni dalla impressionante collezione di fotogrammi di Brunner e riproduzioni delle sue opere d'arte preferite. Come nei film, le persone sono il fulcro, i protagonisti, degli scritti a volte mordacemente schietti eppure affettuosi, a volte quasi teneri di Brunner. Quando perde l'amore della sua vita, il mercante d'arte svizzero Thomas Ammann, a causa dell'AIDS, scrive della loro felicità condivisa per non essere consumato dal dolore. Ricorda la glamour Elisabeth Bossard (Thema Selection), sua amante per molti anni, e racconta aneddoti di un flirt a Venezia con Edmund White, lo scrittore americano che divenne suo amico. Narra il suo rapporto di amore-odio con il regista svizzero Daniel Schmid, ricco di scorci intimi sui defunti registi tedeschi Rainer Werner Fassbinder e Werner Schroeter, le loro opere e l'intera scena che li circondava. Fu il curatore cinematografico Brunner a portare presto in Svizzera i film dei suoi amici John Waters e Andy Warhol—saltando la censura. Brunner conosceva i lati chiari e oscuri della Dream Factory, ma era sempre pronto e disposto a cedere ancora una volta alla sua Imitation of Life, come Douglas Sirk intitolò uno dei suoi grandi melodrammi.

Con una prefazione di Stefan Zweifel e un epilogo di John Waters.