Da basso a alto e di nuovo indietro, questo numero è dedicato al motivo High, con tutti i suoi significati connessi. Incontriamo stati fisici, mentali e sociali di su e giù, alto e basso, come si relazionano tra loro eppure si contraddicono costantemente. All'interno ci sono racconti di storia della droga, dipendenza, crisi della riproduzione, speranze e delusioni, radiazioni con benefici, toni acuti dei delfini e persino un cupcake spaventato. Nel formato di una rivista, ogni pagina di Pfeil rappresenta il pavimento, le pareti o il soffitto che insieme creano una stanza immaginata che mostra una mostra stampata. Ogni numero è dedicato a una parola specifica, e gli artisti sono invitati e hanno spazio per lavorare su e con questo termine, e per costruire o decostruire l'architettura intorno ad esso. Combinati, i contributi si trasformano in un'esposizione organica che circonda il leitmotiv. Collaboratori: Alejandra López, Bod Mellor, Cecilia Gentili, Christiane Blattmann, Claire DeVoogd, Cordula Ditz, Gerrit Frohne-Brinkmann, Jac Common, Jan Matthé, Jane Joritz-Nakagawa, Jakob Tanner, Jasmin Werner, Katie Della-Valle, Katy Lewis Hood, Leah Jun Oh, Lila de Magalhaes, Lucy Beech, Masha Silchenko, Marina Pinsky, Michael Kent, Michelle Esther O’Brien, Moesari, Nina Kuttler, Paige Emery, Paul Niedermayer, Penny Goring, Riar Rizaldi, Sands Murray-Wassink, Silvia Federici, Tang Han, Tina Kämpe. A cura di Anja Dietmann.
Pubblicato da Montez Press.