Cultura, LGBTQ+

Porno-graphing – what do ’dirty’ subjectivities do to art?

Publishers

Onomatopee

Info

34 pages

2018

210mm × 150mm

Softcover

ISBN

9789491677816

Cost

£10.00

Nella sua ricerca, Pinaka usa il termine porno-grafia per raggruppare ed esaminare opere d'arte basate su immagini in cui gli artisti utilizzano situazioni sessuali materiali o insiemi di dinamiche sessuali presenti nelle loro vite e indipendenti dalle loro pratiche, per creare arte. Pinaka considera come gli artisti agiscono su queste situazioni sessuali, i risultati artistici che producono e i mezzi con cui li condividono con un pubblico. Queste situazioni e dinamiche condividono caratteristiche comuni in quanto possono essere considerate "tabù" o "trasgressive"; inoltre, gli artisti le usano per sottolineare la "sporcizia" o la "sbagliatezza" delle loro soggettività sessuali e artistiche. Per esempio, Kathy Acker con Alan Sondheim, dopo aver riconosciuto la dinamica sessuale tra loro come materiale di lavoro, agiscono su di essa per fare arte (invece di trattarla come piacere privato) e per farlo si auto-oggettivano in certi ruoli. In Blue Tape, discussioni sull'arte, l'amore romantico e la fenomenologia sono trattate attraverso sequenze video di stimolazione sessuale e negazione come modo di deliberare e riorganizzare significato e valore. Pinaka sostiene che nella porno-grafia, gli artisti negoziano come la soggettività, e il suo valore, sia prodotta auto-sottomettendosi alla "sporcizia" delle posizioni sessuali e artistiche. Per avvicinarsi alla "sporcizia" di queste opere così come ai loro processi, Pinaka utilizza, tra altre teorie e strategie, la nozione di "negatività queer". AnnaMaria Pinaka è stata formata come videoartista e ha sviluppato la sua tesi nel dipartimento di Teatro, Dramma e Performance presso l'Università di Roehampton. La sua ricerca è basata sulla pratica; coinvolge lavoro creativo nella performance e nella creazione di immagini insieme a riflessioni teoriche derivate dagli studi di genere, dalla teoria queer e dagli studi visivi. In termini generali, il focus di Pinaka è la rappresentazione sessualizzata e lo sviluppo di un linguaggio visivo che prende in parte in prestito dalla retorica della pornografia, ma che si riferisce anche alle arti visive che si concentrano sull'intimità della vita privata, sull'ordinario vissuto, sugli estasi del quotidiano, sulla mancanza di spettacolarizzazione e sull'estetica della banalità.

Pubblicato da Onomatopee.