Unbidden Tongues #8: Feelers
Unbidden Tongues #8: Feelers riunisce tre serie fotografiche dell'artista e attivista Alexis Hunter. In uno stile simile a uno storyboard, le sue «sequenze narrative fotografiche» descrivono in modo dettagliato il suo trattamento degli artefatti dell'oppressione patriarcale attraverso il tocco carezzevole di una serie di personaggi: la moglie del marxista, una segretaria interventista e un meccanico curato. Nata in Nuova Zelanda, Hunter si trasferì nel Regno Unito nel 1972 dove, all'età di ventiquattro anni, entrò nel Women’s Workshop dell'Artists Union e si dedicò con impegno all'organizzazione femminista accanto alla sua pratica artistica.